Pittore e scultore napoletano, inizia il suo percorso artistico con un profondo l’interesse per il mondo antico, in particolare con quello delle antiche culture dell’Italia preromana. I primi anni ‘70 lo vedono partecipe del Gruppo archeologico napoletano e fino al ‘78 è fedele ricercatore della scienza della mestica. Dopo un periodo di lunga riflessione con rare apparizioni sulla “scena”, che lo portano ad isolarsi dal circuito cittadino e a considerare l’arte come un’unità inscindibile dal tutto, realizza i primi libri in copia unica come “Caprio, Neve, Inferna tantis” e un film mai girato “Mari di Cina in 16 mm” a cui seguiranno alcune mostre con sculture innovative come “Le armi per gli dei”. Verso la metà degli anni novanta si avvicina al mondo del teatro cittadino prestando la sua opera ad alcuni lavori di Antonio Neiwiller ed in seguito a Putignani, Martone, Berardinis e Cantalupo. Dal ‘90 al ‘96 ritorna agli antichi trascorsi archeologici: sono di quegli anni due grandi opere di pittura “Numeri” e “Icona mistica” e una scultura-installazione “Banco nuovo” (assemblaggio in vari elementi di circa cinquemila tasselli in terracotta). Nel corso degli anni ‘90 cambia il suo nome in Zhao. Nel 1996 è inizia ad insegnare all’Accademia partenopea e successivamente al liceo d’Arte “Suor Orsola Benincasa”. Nel ‘97 è protagonista di un breve film di Mario Martone. È lui stesso autore di alcuni video come “L’occhio sinistro della donna velata”. Nel 2001 installa una sua opera in piazza dei Girolamini a Napoli. Del 2004 è una personale al museo della Scienza di Napoli. Alcune sue opere sono esposte in permanenza alla Quadreria dell’Istituto D’Arte di Napoli, al museo “De Nittis” di Barletta, alla fondazione IDIS di Città della Scienza. È molto noto in Francia, dove ha esposto con personali e collettive a Marsiglia, Tolosa, Nantes, Parigi e Tolosa. A Napoli l’ultima personale risale al 2011 al museo Madre.