Venerdì 29 giugno alle ore 19:00 Spazio NEA inaugura “Italy”, personale di Maurizio Savini. A cura di Graziano Menolascina, la mostra sarà visitabile fino al 31 luglio.
Un preciso momento storico con l’Italia fuori dai mondiali (ma dentro l’Europa?) e in una fase (la terza?) delicata per la Repubblica. Italy: una mostra pop, che racconta a suo modo la storia d’Italia, vista così come un palloncino che prende forma da un chewing gum, eternamente pronto a scoppiare.
La galleria napoletana di Luigi Solito, che in controtendenza negli 8 anni dalla sua apertura ha sempre prediletto la massima fruibilità, volutamente inaugura in un periodo in cui la programmazione espositiva in città si ferma. Allo Spazio NEA, luogo di incontri e di intrattenimento oltre che sede della casa editrice IEMME, per tutti i giorni del mese di luglio e parte di agosto, dalle 9 del mattino fino alle 2 di notte, sarà sempre possibile visitare l’installazione pensata da Maurizio Savini per la sede di piazza Bellini.
Italy è un instant exhibit voluta fortemente dal curatore Graziano Menolascina che per l’occasione descrive cosi Maurizio Savini: «Amatissimo il suo lavoro, da sempre suscita in chi lo guarda emozioni forti e contrastanti, rappresentando valori e desideri di un’epoca. È la personificazione di quelle trasformazioni sociali che hanno caratterizzato una società concreta e talvolta superficiale, generatasi tanto dalle opportunità quanto dagli eccessi. La sua arte fa riferimento all’estetica degli oggetti comuni attraverso il recupero di un bene di consumo di massa quale il chewing gum. Siamo di fronte ad una nuova versione di Pop Art che negli anni sessanta aveva portato una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’arte. Nasce una nuova mitologia collettiva, un mondo fatto di fiabe, personaggi e soggetti alla Fratelli Grimm. Innocente, spinto dalla nostalgia e dal desiderio, il suo lavoro per molti versi rimane velato da un certo mistero proprio perché l’artista raramente si sbilancia nel criticare il mondo colorato e superficiale da cui attinge. Osserva senza condannare, gioca con il sistema, traccia un quadro ottimista della figura dell’artista, come se in questo caso l’arte si fosse paradossalmente integrata nella società di cui è specchio».
Spazio NEA ringrazia Nicola Pedana per il prezioso contributo alla realizzazione della mostra.
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Maurizio Savini (Roma, 1962) ha studiato storia dell’arte e dello spettacolo. Tiene la sua prima mostra personale a Düsseldorf; in seguito a Parigi, Lione, Londra, Amsterdam, Taipei, Havana, Edimburgo, Berlino e New York. Attivo sin dal 1990, realizza le scenografie per il Parsifal di R. Wagner (regia di Peter Stein) a Salisburgo e nel 2002 per La fin de jours a Bologna e a Firenze per il Maggio Musicale Fiorentino. L’anno seguente progetta due mostre personali a Roma: “Bassa fedeltà” e “Tabula Casa”. Sono del 2008 le installazioni per il museo di Saint Etienne e per il museo d’arte contemporanea di Lione; partecipa alla quadriennale di Roma. Lavora per progetti culturali (Parigi e Vladikavkaz) e nel 2009 realizza un’opera permanente per lo spazio del M.A.C.R.O. di Roma e una grande scultura per l’università “Luiss” di Roma. Con Pietro Ruffo nel 2010 realizza “Il Canto della terra” (Montepulciano); nel 2011 partecipa alla biennale di Venezia, in una sezione speciale della Fondazione Roma, ed espone negli spazi della galleria Tedeschi di Torino. È del 2013 “Potenza della delusione” nel Complesso Monumentale del Vittoriano. Vive e lavora a Roma.