Pierre-Yves Le Duc si laurea alla Sorbona in letteratura italiana nel 1988. Durante gli studi si reca frequentemente in Italia, fino a decidere di trasferirsi a Napoli dopo aver ottenuto una borsa di studio. Nel 1989 realizza le sue prime opere. Fondamentale è l’incontro nel 1992 con Alfredo Bovio Di Giovanni frequentandone il laboratorio fino alla sua morte nel 1995.
La ricerca di Le Duc si concentra principalmente sulla realizzazione di installazioni monumentali dedicate a precisi luoghi, cicli di opere complesse e articolate con una forte impronta progettuale. Esposte a Napoli sono l’opera pubblica Il Cenacolo allestita attorno all’obelisco di piazza San Domenico Maggiore nel 1994, Le nove muse e i nove poeti ideata per l’emiciclo di piazza Plebiscito nel 1995, I Quaranta Ladroni nella Napoli Sotterranea nel 1996, Medium nella sala del Lazzaretto nel 1998, GU esposta al Museo Archeologico nel 2004, Soap Opera che ritrae il ciclo dell’acqua e della vita, e altre opere come Erotoritratti, Osso-Buco, Bonificarsi, please!, Rosarno, desperate house-lives. Ha lavorato all’elaborazione di Métastrophysique, Débordements, APPARATO, alla video installazione O, Magigonie e ad altri progetti, quali l’installazione del video monumentale Motion Painting e l’installazione interattiva Kosmic Whore. È del 2018 la sua ultima personale dal titolo Andare avanti sino al “via!”.
Nel 2012 si trasferisce con la moglie e la figlia in Francia, continuando a tenere aperto il proprio atelier a Napoli. Le Duc ha esposto in Italia (Milano, Napoli, Pavia, Salerno, Sorrento, Torino, etc.) e all’estero (del 2012 la personale ad Atlanta, Stati Uniti). È presente in importanti fiere quali Basilea Art Fair, Miami Art Fair e Artissima.
Pierre-Yves Le Duc vive e lavora tra Napoli e Nizza.